Non potevo non iniziare con la recensione del mio libro preferito, Forse un giorno di Coleen Hoover.

È attratta da Ridge Lawson, il suo misterioso vicino. Non può staccargli gli occhi di dosso e non può fare a meno di starsene ad ascoltarlo mentre suona la chitarra sul balcone della sua stanza. La sua musica le dà armonia e vibrazioni. E anche Ridge non può far finta di ignorare che c’è qualcosa in Sydney: a quanto pare, ha trovato la sua musa. Quando, finalmente, si incontrano, scoprono di avere bisogno l’uno dell’altra...
Questo è il libro che mi ha fatto conoscere la scrittrice, e non poteva andarmi meglio. L'ho amato fin da subito; lei ha la capacità di rendere le emozioni dei suoi personaggi reali e non ci si può non immedesimare. In particolare, questa storia è di una dolcezza disarmante.
Sydney è una ragazza che sembra aver tutto, una migliore amica con cui convive e un ragazzo "perfetto"; questo solo all'apparenza, perchè subito si scopre la realtà: Hunter tradisce Sidney proprio con Tori, e lei li "becca sul fatto". Proprio in quel momento entrerà in gioco Ridge, musicista sordo che vive nel palazzo accanto e che Sidney ha sempre osservato e ascoltato da lontano.
Ridge ha quello che possiamo definire "blocco dello scrittore", non riesce più a scrivere i testi per la sua musica, così offre a Sidney una casa e in cambio lei lo aiuterà a scrivere.
La convivenza tra i due risulterà sempre più difficile a causa del legame che si creerà giorno dopo giorno, ma i due faranno di tutto per stare lontani, soprattutto perchè nella vita di Ridge c'è Maggie, fidanzata storica, e personaggio che, a dispetto di tutto, non si può odiare anche se "ostacola" i due protagonisti con la sua presenza.
La particolarità di questo romanzo, legata all'handicap di Ridge, è che quasi tutte le conversazioni con lui avvengono tramite bigliettini e messaggi su Facebook, e forse è proprio questo che rende le emozioni ancora più forti.
E' scritto a POV alternati, così da capire ancora meglio i sentimenti e i punti di vista dei protagonisti, supportati anche dalla splendida colonna sonora di Griffin Peterson ("maybe someday").
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