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giovedì 28 dicembre 2023

REVIEW TOUR_Anteprima: Caught (Antonietta Iannone)





La mia esistenza è stata segnata dalla violenza e dal crimine. Sono stato cresciuto nell’oscurità, la crudeltà è una mia fedele alleata. Non ho conosciuto altro se non il mestiere che ho sempre fatto: il trafficante d’armi. Inutile dire che non è stato affatto facile sostenere un peso simile. Le scelte che ho compiuto non mi hanno risparmiato sofferenze, non mi hanno reso il cammino più semplice. Ma nonostante tutto sono contento di aver intrapreso una strada diversa. Lei mi ha dato la forza di stravolgere la mia vita, ma si sa: i cartelli non concedono il perdono, non conoscono la pietà perciò il mio destino è segnato.
Sono Benito Alvarez e questa è la mia storia.

Sono un avvocato. Non ho mai avuto il controllo su nulla; ho sempre dovuto seguire le regole imposte dagli altri, recitare un ruolo che non mi appartiene. Nessuno mi ha mai ascoltata davvero, solo lui ha saputo guardare oltre la facciata della donna in carriera sicura di sé. Quando l’ho conosciuto sapevo che avrei dovuto restargli lontana, che avrei dovuto scappare dai suoi occhi tormentati e dalla sua esistenza dedita al crimine, eppure non ho avuto molta scelta. Si è preso tutto, legandomi a sé in maniera assoluta.
Perciò ho fatto quello che mai avevo sognato: l’ho seguito.
Ho provato a salvarlo dal suo destino, da un debito che avrebbe dovuto pagare a caro prezzo. Ma non è bastato. Nulla ha fatto la differenza.
Sono Miranda Dallas e questa è la mia storia.




Storia che nasce come spin-off di "Come un fiore di Kadupul", dove i protagonisti erano Narcìs e Dhalia, che ritroviamo ora come personaggi secondari.

Come sempre inizio ringraziando Antonietta per la fiducia e l'opportunità di collaborare con lei anche in questa avventura.

Come già troverete scritto dall'autrice, la storia non avrà un lieto fine classico.
Ma credo che, visto il genere e il contesto in cui si sviluppa, non si può forzare a tutti i costi il "e vissero felici e contenti".
Quindi, personalmente non ho avuto dubbi sul voler conoscere Benito e Miranda.


Benito Alvarez è un detenuto che sta scontando la sua pena in carcere.
Ma non ha intenzione di restarci a lungo!
Sa bene che la sua vita, fatta di violenza e criminalità, non ha nulla di certo e uscire indenni da questa realtà è un lusso che non tutti hanno.
Consapevole di ciò, vuole però proteggere chi ama!


Miranda Dallas è una giovane avvocatessa che deve difendere Benito.
Un compito che non sarà facile vista l'indole ribelle del suo assistito!
Se aggiungiamo una pericolosa attrazione tra loro, il rischio è ancora maggiore!

Quello che si percepisce subito è che Benito ha tantissime sfaccettature.
Non è un santo, ha commesso i suoi errori, ha vissuto nell'illegalità, ma allo stesso tempo è un uomo con dei princìpi, uno che farebbe di tutto per difendere la sua famiglia, in particolar modo il cugino Narcìs, che per lui è stato un punto di riferimento da sempre.

"Nascere è stato un errore. Vivere una condanna. Forse è per questo che non sono mai riuscito a concedermi un attimo per respirare. Forse non mi perdono il fatto di essere nato. Forse avrei voluto morire. Sono un criminale e la mia infanzia ha fatto schifo sotto ogni punto di vista. La sola nota positiva durante la mia vita è stata la presenza di mio cugino, il suo affetto, il suo amore, la sua vicinanza."

Miranda è idealista e convinta di voler fare del bene col suo lavoro, anche se non è quello che avrebbe voluto per sé.
Proveniente da una famiglia facoltosa, non ha avuto scelta sul suo futuro, ma questo non le impedisce svolgere il suo ruolo al massimo.
Affiancata dallo zio Harry, avvocato come lei, farà ciò che può per aiutare Benito, sicura della sua innocenza e del suo animo buono.

"Vorrei capire cosa c'è nel suo cuore. Vorrei conoscerne le paure e i sogni. Analizzarlo fin ne profondo perchè ha qualcosa di ambiguo nello sguardo tenebroso. Ma c'è una parte fragile in lui che vorrei custodire."

Due mondi che non dovrebbero intrecciarsi.
Due ragazzi con ruoli e vissuti totalmente diversi che non avrebbero mai dovuto avvicinarsi.
Eppure, seppur in modo diverso, sono più simili di quello che si potrebbe immaginare.
Entrambi non sono realmente liberi di essere loro stessi.
Benito è cresciuto dalla parte sbagliata, non ha avuto una famiglia che lo guidasse.
Il suo essere un "cattivo" non è stata una scelta, ma ci si è ritrovato dentro senza l'opportunità di essere diverso.
Allo stesso modo, Miranda ha avuto tutto materialmente, ma anche per lei la famiglia, a parte lo zio, è totalmente inesistente.
Ha dovuto rinunciare ai suoi sogni e ai suoi desideri per plasmarsi al volere dei genitori.


Quando si mischia lavoro e vita personale, da perdere non c'è solo una causa ma anche il cuore!
Eppure, grazie a Benito, Miranda per la prima volta si sente se stessa, paradossalmente libera da ogni costrizione.

"Ho atteso tanto per trovare l'uomo perfetto. Finalmente posso affermare ciò che dicono tutti: l'amore ti rende libero, ti dà l'opportunità di essere te stesso al cento per cento"


Quando Antonietta mi ha proposto questa lettura e ha fatto delle premesse, ho pensato subito al peggio!
Io amo il "lieto fine", però credo anche che, in certe storie, la coerenza debba comunque esserci.
La storia di Benito e Miranda, nasce in un contesto duro e crudo, dove le scelte che si fanno portano a delle conseguenze che spesso sono irrecuperabili e che non danno alternativa.
Durante la lettura, è naturale affezionarsi ai personaggi, soprattutto a quelli "problematici" come può essere Benito, quindi la speranza che tutto fili liscio c'è sempre!
Eppure, nonostante tutto, ho trovato questa tormentata e toccante storia un esempio di amore puro e incondizionato. Un tipo di amore talmente grande che non basta solo una vita per viverlo!
Benito, in ogni occasione e in ogni modo, sacrifica se stesso per quello che ritiene un bene maggiore, l'amore per Miranda e soprattutto la sua libertà, a costo di rinunciarci lui stesso.
Di fronte a un uomo che fa ciò, non si può non rimanerne affascinati e innamorati!
E questo è quello che ha suscitato in me.
Naturalmente non sono mancati momenti di tensione, ansia e dispiacere per quello che si può intuire ma che fino alla fine tiene col fiato sospeso!.
Ma ciò non preclude la bellezza di questa storia!

Antonietta è riuscita a darmi delle emozioni fortissime, ho amato Benito totalmente, e non nego di essermi commossa in più occasioni di fronte alle sua parole e ai suoi gesti!

Non posso non far altro che consigliarvi questa storia, tosta ma che scalda il cuore!


Valentina







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