Il numero Uno.
Inizia tutto da lì.
Mi chiamo Justin George Hans Tudor, ma per il popolo sono King Justin I. Non esiste nome più gravoso del mio, né sangue più esposto al giudizio del mondo. Porto sulla testa la Corona del Regno Unito e, con essa, il peso di secoli di storia della Monarchia.
Tutti vedono la gloria, l’eleganza, i riflettori. Nessuno vede il silenzio quando cala il sipario. Essere Re non è una favola. È una condanna avvolta nella seta. È la costante battaglia tra dovere e desiderio, tra ciò che sei e ciò che vogliono tu sia. E, a volte, tra ciò che ami e ciò che sei obbligato a perdere.
Ma questa non è la solita storia Reale. Perché anche un Monarca può essere tentato. Anche un Sovrano può cadere. E la mia vicenda comincia proprio da qui: dal momento esatto in cui ho capito che essere il numero Uno… non mi avrebbe salvato.
Non da me stesso.
Non da lei.
Alexandra Green è una giornalista. Un’attivista feroce. Un’hater dichiarata della Monarchia, ma non una codarda da tastiera. Lei ci mette la voce, la firma e… adesso anche la faccia.
E che faccia… God Save the Crown and Me!
I suoi articoli sono ordigni a tempo: pieni di verità scomode, sarcasmo graffiante e veleno a lento rilascio. È maledettamente brava a infangare tutto ciò che rappresento: sa esattamente dove affondare la lama senza mai oltrepassare il confine del reato, lasciando a noi solo il sangue e… nessun appiglio legale.
Non mi teme. Non mi venera. E non mi guarda come fanno gli altri. Non con deferenza. Non con timore. Mi scruta come se potesse vedermi davvero. Come se sotto la Corona ci fosse ancora il barlume dell’uomo che ero. Ed è questo che mi ha fregato.
Perché lei non è solo una spina nel fianco della Monarchia. È la scintilla che accende in me ciò che avevo seppellito da tempo: il desiderio. Il dubbio. La follia.
Alexandra Green è il problema che non posso risolvere con un decreto. La guerra che non posso combattere senza perdere il controllo. E la donna che potrebbe distruggermi… o salvarmi.
Va fermata! La mia Famiglia non è al sicuro.
E nemmeno il mio cuore.
Secondo volume autoconclusivo della serie e inizio come sempre ringraziando Jennifer per la possibilità di collaborare ancora con lei.
Dopo la principessa Charlotte, é il turno del maggiore dei fratelli reali, Justin.
Il nuovo re.
Colui che deve guidare il paese, mettendo davanti il bene del suo popolo a costo di sacrificare se stesso.
Ad ostacolarlo una giornalista pungente e dalla lingua velenosa, Alexandra.
Lui rappresenta tutto ciò che lei odia e combatte.
Una giovane donna che non si risparmia in articoli e parole taglienti contro la famiglia reale!
Dietro i ruoli che hanno però si nascondono due ragazzi che forse sono dovuti crescere troppo in fretta, accompagnati da responsabilità e situazioni piú grandi di loro.
Sono davvero così diversi come appaiono?
Justin ha smesso di essere un ragazzo nel momento in cui é diventato Re.
Il ruolo di guida non gli permette di essere altro se non quello che tutti si aspettano da lui.
La Monarchia lo vuole un Re in grado di preservarne i privilegi.
Il popolo vuole un Re giusto che ne faccia il bene.
In tutto questo, nessuno si preoccupa di cosa vuole lui.
Essere semplicemente Justin, e non solo il numero Uno.
Le continue provocazioni e sfide da parte di Alexandra, lo rendono vivo e riportano a galla la parte di lui che spesso viene messa tacere dalla carica che ricopre.
Si dimostra un giusto, intenzionato a fare del bene, ma anche un giovane uomo con dei valori, generoso, altruista.
L'ho amato fin da subito!
Alexandra é senza peli sulla lingua.
Combatte il sistema, e considera Justin un nemico.
Ma non si limita solo a quello.
Cerca di portare alle luce ciò che di marcio c'é nel sistema.
Un atteggiamento che, da una parte suscita paura nei reali, e nello stesso Justin, ma dall'altra, lo stimola a dare il meglio di sé, ispirato anche dal coraggio di questa giovane donna.
Talvolta, forse, risulta fin troppo diretta e esplicita!
Un muro contro cui é difficile ragionare!
Devo ammettere che inizialmente, non ho apprezzato molto il suo temperamento che sembrava essere portato avanti sono per partito preso e non per una reale motivazione.
Nel momento in cui però, si lascia andare, perde la sua espressione costantemente provocatoria, e mostra anche il lato piú fragile, mi ha fatto cambiare idea!
Due protagonisti che non si lasciano manipolare facilmente, dai caratteri forti e determinati, ma allo stesso tempo sensibili e onesti.
Due ragazzi che non hanno paura di combattere per ciò che ritengono giusto!
Un amore che salverà entrambi dalla solitudine che si portano dentro.
Consigliato!
Valentina
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